Segnalazione
La segnalazione di questa settimana della redazione di Connesse.it è il romanzo di Inès Cagnati, “I pipistrelli” in uscita oggi 1 ottobre per Adelphi.
Curiosi di conoscere I pipistrelli, sette racconti dedicati a creature difettive, fragili, marginali e indimenticabili?
«So il nome e le proprietà di tutte le erbe che curano il corpo» dice con fierezza la protagonista tredicenne di uno dei racconti qui riuniti, da cui sembra spirare il profumo mielato dei fiori d’acacia e quello amarulento del latte di fico.
La natura è del resto l’unico sapere di chi non ha per orizzonte che indigenza, campi, vigne, stagni, colline, e l’unico riparo dal dolore per le creature difettive che Inès Cagnati sa raffigurare con un ritegno che lascia intravedere abissi di tristezza. La tristezza che scaturisce da madri dal viso tirato e cupo e da padri cui solo la collera riesce a dar voce.
E insieme dall’«altro mondo», popolato di insegnanti armate solo di «parole violente» e regole inflessibili; di figli che non sanno nascondere l’insofferenza delle loro origini; di anziani genitori che la sera se ne stanno lì a «guardare il volo vellutato dei pipistrelli nel crepuscolo violaceo»; di comunità che respingono chiunque appaia disturbante e alieno – e dunque pazzo.
Come la donna che tutti chiamavano «la pipistrella» perché nel capanno isolato in cui viveva solo quei «sacchetti di polvere nera imprigionata nelle ragnatele» parevano accoglierla e rispecchiarla.
Alberi e animali, popolo di tacita e primordiale saggezza, sono la vera patria di queste vulnerabili creature, cui è concesso al più il sogno di andarsene lontano, «fino al deserto dove passano i cammelli con le carovane del sale».
L’autrice
Inès Cagnati nacque a Monclar, figlia di agricoltori di origini venete.
Di madrelingua italiana, imparò il francese a scuola, dove fu discriminata in quanto immigrata di umile condizione sociale. Malgrado la successiva naturalizzazione, si sentì sempre straniera, come da lei stessa dichiarato in un’intervista del 1989: chiaramente non ero francese, e poi non fui più nemmeno italiana. Così, non ero più nulla.
Laureata in Lettere, dal 1970 fu docente al prestigioso Lycée Carnot di Parigi. In quegli anni iniziò a lavorare al suo primo romanzo, Giorno di vacanza (Le jour de congé), pubblicato nel 1973e vincitore del Prix Roger-Nimier e tradotto e pubblicato nel 2023 da Adelphi.
Del 1976 è il secondo romanzo Génie la matta (Génie la folle), per il quale, l’anno successivo, vinse il Prix des Deus Magots. Tradotto e pubblicato nel 2022 da Adelphi.