Cronaca di una giornata al Festival di Mantova
Partecipare al Festivaletteratura di Mantova è un’esperienza che va provata almeno una volta nella vita, perchè l’evento è “diffuso” per la città ed è quindi anche un bellissimo modo per visitarla.
Noi ci siamo andate “fisicamente” sabato 7 settembre, anche se virtualmente abbiamo seguito gli eventi on line grazie al materiale stampa e alle registrazioni che presto saranno disponibili dall’organizzazione.
Personalmente, essendo un’autrice di libri per ragazzi, mi ero prenotata per seguire l’evento con Manlio Castagna che presentava Jenny Jägerfeld nell’aula magna “Beatrice d’Este”. Un evento dagli 11 anni in su (quindi ero in perfetto target!) dal titolo “Ridere: della vita, degli adulti, del mondo (o almeno provarci)“. Purtroppo, a causa di un incidente (non mio per fortuna) in autostrada, non sono arrivata in tempo!
In compenso, l’Universo ha empatizzato con me e mi ha fatto incontrare Manlio nel giardino dedicato agli autori e alla stampa. Mi sono seduta a bere un caffè e lui era lì, di fronte a me. Quando mi sono presentata, mi sono sentita come “Il gigante e la bambina” di Guccini, anche se lui è stato super friendly e mi ha chiamata “collega” (lui resta pur sempre un gigante e ora che l’ho conosciuto, direi un GGG, perchè è stato gentilissimo e molto simpatico! Leggete i suoi romanzi, così capite perchè dico che è un gigante- clicca qui per sapere di più sui libri di Manlio Castagna– e anche tutto Roald Dahl, non solo il GGG!)
Qui sotto la foto che testimonia l’incontro!
È stato molto interessante conoscere le opere di Deborah Levy, presentata da Claudia Durastanti. L’autrice britannica, nota per il memoir Autobiografia in movimento (trilogia composta da Cose che non voglio sapere, Il costo della vita e Bene immobile, in Italia pubblicati da NN Editore) ha parlato di scrittura al femminile e di come si debba abbandonare la paura quando ci si mette a narrare.
Le donne “perdono” quel senso di vergogna che la società impone loro nel momento in cui trascrivono le emozioni. Con calma, lasciano fluire i pensieri, come fa l’acqua, e le ferite diventanto idee per ripartire.
L’evento è stata ospitato a Palazzo San Sebastiano, a pochi passi da Palazzo Te (sapete perchè si chiama così? Non certo per il tè, come molti credono! Clicca qui per scoprirlo!)
Per noi è stata un’occasione per visitare questo splendido edificio, realizzato da Giulio Romano, e ammirare la mostra su Picasso “Poesia e Salvezza” in programma fino al 6 gennaio 2025. Oltre a Picasso, le cui opere e ingegno sono sempre molto affascinanti, ciò che mi ha impressionato, più delle stanze di Apollo e Psiche, più dei giardini e dei meravigliosi soffitti, più di ogni cosa qui a Palazzo Te, è stata la Sala dei Giganti (a proposito di GGG): vale la visita! Spettacolare!
Infine, la città di Mantova è già di per sè bellissima: per tutta la durata del Festivaletteratura è un caleidoscopio di gente, autori, scrittrici, ospiti e lettor* da ogni parte del mondo. Per le strade, abbiamo incontrato anche le meravigliose fanciulle con gli abiti de La petite Collection di Anna Maria Corezzola.
In ultimo, non dico che ho imparato a giocare (la prossima volta provo, giuro!) ma ho sicuramente capito qualcosa di più di D&D: il dado è tratto: avventure d’autore per i 50 anni di Dungeons & Dragons, uno spazio aperto ai giocatori di tutte l’età per vivere le avventure dei giochi di ruolo, partendo dai racconti di Fabio Geda, Marino Niola, Fiore Manni e Michele Monteleone, Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone.
Ho amato Alice, al secolo Carla Bissi, insieme a Francesco Messina e la giornalista Giulia Cavaliere: ci hanno raccontato di luce e silenzi, quelli che amava tanto Franco Battiato a cui l’artista di “Per Elisa” deve molta musica e altrettanta vita e amicizia.
Infine, la nostra giornata si è conclusa con un altro gigante: Massimo Recalcati. A pochi metri da lui, ascoltarlo parlare di Gesù e di Freud è stato meglio di una seduta dall’analista, rigenerante come una sessione di mindfullness e buonissima come la granita che ci siamo concesse subito dopo, visto che alle 19 c’erano ancora 27 gradi e avevamo percorso oltre 13 mila passi (tutto il centro storico è pedonale e dai parcheggi sono disponibili le navette che vi portano gratuitamente in città).
Se non avete avuto modo mai di andare a Mantova e seguire il Festivaletteratura, programmate una gita per il prossimo anno!